| conosco uno che ha suonato con ..... e tanti altri musicisti di quel livello lì. Persona deliziosa. Essendo un musicista, inteso proprio come tale, sostiene che De andrè, dal punto di vista strettamente musicale non era degno di considerazione. Bellissime liriche, ma allora...."scrivi un libro, no"? La canzone, l'invenzione la composizione del nostro, sotto il profilo della musica non è granchè. (in effetti a ben vedere è poi così). Noi ragioniamo sullo schema canzone - chansonnier, ma prima di quello in francia c'era Berlioz, in italia Puccini vorremmo forse far paragoni? In ogni caso, la cosa potrebbe lasciarmi qualche perplessità, se non fosse che si parla di musica; l'unica cosa certa della quale (il resto è spesso soggettivo) è l'armonia dato che la stessa è l'unica ad avere regole ed a presupporre uno studio (che nessuno a parte il musicista fa).
Ho citato questo esempio perchè i piani su cui si può giudicare un artista sono molti, e probabilmente sono tutti validi. Se però parliamo di un "artista", penso che ciò che conta dovrebbe essere il "prodotto" (perdono, non so se chiamare "opera" una canzone ma chi volesse ...) non la vita privata. Certo che nel caso di jackson alcuni episodi poi superati positivamente con assoluzioni da ogni accusa (fatto mica secondario, direi) possono averne segnato in qualche modo la credibilità. e capisco anche che la beatificazione postuma sia una pessima tradizione. Tuttavia Jackson era un grande artista quantomeno nel senso americano del termine. Ossia show, intrattenimento, personaggio, ballo musica etc...poi, se la si guarda dal punto di vista della musica è probabile che i suoi brani, per arrangiamento e per complessità armonica non siano da buttare via, ed è certo che quanto a tecnica vocale era bravissimo. Tutte queste cose, in Italia, per una certa scuola di pensiero non sono così fondamentali. C'è chi pensa che "sapere suonare" o essere bravi musicisti non conti un cazzo, purchè ci sia la "poesia" o purché ci sia "estro" e che l'arte non sia necessariamente tecnica o teoria ma "magia". ribadisco sarà anche vero, ma prima c'erano Puccini o Verdi... Tuttavia, può anche ssere, non prendo posizione. Quello che mi sta sul cazzo di tutto questo è quando, con superficialità, si finisce per trasformare la propria scala di valore (che non essendo basata sullo studio, sull'armonia, sulla teoria musicale e sulla lettura critica) si fonda su altri elementi di valutazione che sono esclusivamente soggettivi, in legge. Il che non regge. Puoi non amare De andrè, puoi non amare michael jackson, ma se si sta parlando di musica la qualità non può essere valutata su elementi estrinechi alla stessa, altrimenti per me è buonissimo anche albano.
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