CITAZIONE (eleuterioz @ 26/3/2009, 10:34)
ma che cazzo. Dio la maledica maria luigia di chiunque sia figlia, la rovina culturale di questa città di provincia malefica. Aboliamola, storpiamola, rendiamola figlia di ignoti parenti, ma soprattutto eliminiamola dalla città di parma, occupando la pilotta al grido "ridateci guastalla".
p.s.: bravissima, tuttavia son certo che non lo metti nella bibliografia...
In effetti alla luce dei recenti studi su Maria Luigia, la critica ha teso a toglierle quella patina un po' mitica e affettuosa che il suo popolo le ha sempre tributato. In effetti si è sempre fatta dominare prima di tutto dall'Austria e dal Metternich, poi dal Neipperg e poi Werklein e Bombelles a seguire, però il fatto che è rimasto questo ricordo affettuoso di lei è da ricercarsi nella clemenza e nella politica interna un po' paternalistica, se vogliamo, con cui ha sempre perseguito la felicità del suo popolo...che poi questa politica piu di assistenza che di reale soluzione dei problemi interni sia stata deleteria sono d'accordo anche io.
Se ci badate M.Luigia è stata l'unico sovrano di uno stato italiano che ha trattato con relativa clemenza gli insorti e i carbonari (o cmq tutti quelli di idee liberali) che hanno partecipato ai moti del 21. Vero che in questo era consigliata ottimamente dal Neipperg, ma ha saputo commutare le pene di morte in detenzione a vita o lavori forzati, in molti casi dando aiuti finanziari per poter espatriare e spesso dando sussidi alle famiglie di questi uomini per poter vivere.....e il tutto alla luce di una dominazione più o meno indiretta dell'Austria sul nostro piccolo ducato (Austria che voleva e perseguiva negli altri stati una politica altamente repressiva e censoria contro gli insorti).
Non a caso durante i moti del 31, quando la Duchessa è stata costretta, non dal polpolo ma per sua scelta, ad abbandonare la città e rifugiarsi a Casalmaggiore, il popolo sceso in piazza gridava "Abbasso il Werklein,Viva la Duchessa" a ricordare il fatto che il popolo ha sempre avuto un'immagine affettuosa e materna della duchessa.
Che probabilmente ci portiamo ancora dietro nel ricordo.
Bene dopo questo sciorinamento della mia cultura ducale me ne torno nel mio antro sulle "sudate carte".
Ps: a me alla fine poverina sta anche simpatica, anche se non è di certo un modello di sovrano donna cazzut
CITAZIONE (madpie @ 26/3/2009, 10:51)
si effettivamente quando avevamo guastalla era tutta un'altra cosa
Tra l'altro Guastalla è stata venduta "a babbo morto" per avere parte della Lunigiana. Carlo II, il successore Borbone della Duchessa aveva venduto Guastalla prima ancora di diventare Duca di Parma, per avere in cambio, e cito, "... della pingue Guastalla qualche dirupo e pochi villaggi sudici dell'Appennino".
In effetti mario hai ragione, saremmo tutti migliori se Guastalla non fosse mai stata venduta.