| "Le ragioni dell'enorme successo delle chitarre Fender stanno nell'aver introdotto numerose innovazioni in controtendenza con la tradizione costruttiva dell'epoca, andando a creare qualcosa di totalmente diverso dagli strumenti ai quali i musicisti erano abituati e credendo in soluzioni che erano state bandite dagli altri marchi storici, come il "gigante" Gibson, come controproducenti.
Fu proprio l'aver posto le basi del successo Fender sulla diversità a creare un dualismo storico, che dura a tutt'oggi, con Gibson, altro colosso della produzione di strumenti a corda, che ha sempre basato e basa a tutt'oggi la propria produzione sulla fedeltà ad una tradizione più antica ed a precisi riferimenti qualitativi, seppur, come per tutte le cose, opinabili.
La produzione Gibson delle chitarre elettriche a corpo solido si incentrava infatti totalmente su caratteristiche che, sulla carta, andavano a conferire alla chitarra un suono "migliore": l'utilizzo di legnami pesanti, quali mogano ed ebano ad incrementare il sustain (la durata della vibrazione della corda e quindi della nota), pickup magnetici a bobina doppia (detti "hum-buckers" proprio perchè le due bobine in serie riducono drasticamente il ronzio di fondo e permettono quindi un segnale d'uscita molto più alto) ed il manico attaccato al corpo per mezzo di incollatura, sempre per aumentarne sustain e "potenza".
Le innovazioni introdotte da Leo Fender (oltre a quelle di ergonomia), sicuramente mirate anche ad un abbassamento dei costi di produzione, ma che ebbero successo soprattutto riguardo al risultato sonoro, erano basate su concetti diametralmente opposti: legnami leggeri per il corpo, pickup a bobina singola, e manico avvitato, il tutto a conferire allo strumento minor sustain, minor trasmissione di frequenze medie e medio-basse, minor potenza e quindi risposta al "tocco" meno immediata. Tutte queste caratteristiche, sulla carta poco adatte al tipico utilizzo che si fa di una chitarra elettrica, servirono invece proprio per questo a rendere le chitarre fender, oltre che più economiche, molto più versatili e molto più facili da "dominare" contro la tendenza delle chitarre Gibson a "suonare da sole" e dunque a far dipendere il sound un po' più dallo strumento che dal musicista.
A tutt'oggi i suoni tipici di Fender e Gibson rappresentano i due punti di riferimento per i musicisti di tutto il mondo per definire la tipologia costruttiva e il suono di una qualunque chitarra, e le discussioni sul dualismo tra i due modelli di punta delle due case, la Fender Stratocaster e la Gibson Les Paul, riempiono da più di cinquant'anni le più accese discussioni dei chitarristi elettrici. Gibson e Fender sono riusciti a marchiare due modelli "estremi" di sound al di la dei quali nessuno è riuscito a spingersi, ed ogni chitarra prodotta in tutto il mondo è classificata semplicemente tra le due, a seconda del grado di vicinanza all'uno o all'altro estremo. Mentre però le caratteristiche tipiche del marchio Gibson vengono dall'applicazione di principi di una secolare tradizione liuteristica, dobbiamo la creazione dell'altro "estremo" solo al genio innovatore di Leo Fender."
Tratto da wikipedia
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